1° PARTE
Etto era un piccolo organetto di legno.
Come i suoi amici organetti, desiderava essere portato alle feste per creare splendide melodie e far danzare nonni e bambini.
2 ° PARTE
Ma nessuno sceglieva mai Etto. E per questo il piccolo organetto si sentiva tanto triste.
“Perche non mi portano con loro alle feste?” Si chiedeva Etto mentre provava i suoi tasti.
Tiiinnn toooonnnnn tuuuunnnn..
“Forse il mio suono non è bello come il loro..”
E schiacciava ancora… tuuuuun!
“E si..sono un po’ stonato e arrugginito. E non sono forte come loro. Nessuno mi sceglierà mai”
Un’altra estate passò ed Etto era sempre lì, solo e triste.
3° PARTE
Tiiiiinnnn!!!
“Ehiii che succede!?”
Gridò Etto facendo un balzo su se stesso!
Qualcuno gli aveva fatto il solletico alla pancia..drin drin tunnnm..
Qualcuno stava schiacciando i suoi tasti!!!
4° PARTE
“Sì, mi piace questo organetto, ha un suono così particolare. Voglio proprio lui!”
Così il bambino lo strinse tra le mani e cominciò a suonarlo.
Driin tuun tiiinn…drin drin drindi di tiiin diiin..
5° PARTE
Tutti restarono affascinati da quel suono così diverso e unico, e iniziarono a fare grandi giravolte intorno alla stanza.
Sembrava proprio di essere ad un ballo di corte con re, principi e principesse.
6°
PARTE
Il
piccolo Etto aveva trovato il suo suono e finalmente non si sentiva
più triste e diverso ma semplicemente unico.
Laura Corrias
Pedagogista
Un commento
Sei bravissima Laura!!! so chi ti ha ispirato a scrivere questa bella favola 😄👏👏👏Complimenti ❤️